Teatro

Torna in Italia il 'Paganini delle nacchere': Miguel Angel Berna

Torna in Italia il 'Paganini delle nacchere': Miguel Angel Berna

Dopo la trionfale tournée di debutto in Italia nella primavera 2012 e il clamoroso successo all’ Estate Teatrale Veronese dello scorso anno, arriva per la prima volta a Milano, al Teatro Nuovo, dal 5 al 10 novembre, l’acclamato Miguel Ángel Berna con il suo spettacolo Bailando mi tierra… Mudejar.
Coreografo e direttore della Compagnia Stabile di Saragozza, Berna è l’eroe moderno di una danza antica, la jota, sempre viva in Aragona da più di mille anni. Virtuoso delle nacchere - strumento protagonista della sua danza - eleganza della silhouette, stile, temperamento, finezza e potenza insieme, sono le qualità – proprie solo di un danzatore spagnolo - che hanno fatto trionfare Berna sulle scene più prestigiose di tutto il mondo, dall’Inghilterra alla Grecia, dal Giappone a Cuba, dalla Francia al Brasile agli Stati Uniti. Ballerino dall’età di otto anni, professionista dal 1990, nel corso della sua carriera ha portato in scena numerosi spettacoli. ha tenuto masterclass per la Compañia Nacional de España e per il New York City Ballet.
La jota diviene così uno spettacolo coinvolgente e sensuale, drammatico e carnale che Berna ha portato a trionfare nel mondo e dal 2012 anche in Italia, assieme alla sua compagnia e a un gruppo di musicisti rigorosamente dal vivo (si tratta di una danza che “pretende” musica dal vivo e spesso un immediato dialogo, talvolta addirittura una sfida fra ballerino e musicisti). La parola “Mudéjar” fin dal titolo ci rivela l’atmosfera di perfezione artistica e culturale a cui il coreografo si è ispirato: «Si fa riferimento alle tre culture – afferma Berna – cristiana, ebraica e musulmana della Spagna medievale. Mudéjar in castigliano vuol dire “colui che è rimasto” attraverso il pagamento di un tributo, e si riferisce a quegli arabi che restarono in territorio spagnolo acquistando col denaro il diritto all’autonomia religiosa. Aragona fu questo crocevia di culture che coesistevano in pace prima della definitiva Riconquista spagnola». Virtuosisticamente ritmica, questa danza s’ispira alla vigorosa e nobile andatura del cavallo: i piedi del danzatore sfiorano il terreno, le nacchere restituiscono cadenze veloci e variate con incredibile perfezione tecnica, i salti si ripetono, le braccia si librano alte nell’aria. La fatica dei danzatori è grande ma non traspare, nemmeno nei momenti più infuocati o drammatici, anzi sublima in una destrezza incantatrice che ha esaltato le platee di tutto il mondo. Lo spettacolo oltre a toccare la piazza di Milano sarà anche a Trieste (2-3 novembre) e nella Repubblica di San Marino (7-8 dicembre).